Cos’è la tornitura
Utilizzata da centinaia d’anni, la tecnica di tornitura è una delle più conosciute quando si parla di asportare materiale da un pezzo per creare delle forme precise. Che sia semplice smussare, lisciare una superficie o creare delle filettature (interne o esterne, a partire anche dalla foratura fatta proprio tramite tornio) la tornitura rimane un processo indispensabile per tante professioni.
Gli strumenti
Per eseguire una tornitura, non ci vuole molto: il tornio rappresenta lo strumento principale. Già usato nel medioevo, i torni possono essere di molti tipi: verticali, orizzontali, “CNC” (a controllo numerico), a più mandarini… ogni macchina ha i suoi scopi e i suoi impieghi, ma tutte hanno in comune il possedere un mandarino detto “autocentrante” che fa roteare, tramite motorino elettrico, la torretta con le varie punte e i vari utensili.
Inoltre, per lavorare pezzi lunghi e sottili, o particolarmente suscettibili alle flessioni, vengono utilizzati dei supporti chiamati “lunette”, le quali fissano il pezzo per minimizzare le vibrazioni della lavorazione.
Come si svolge
Un’operazione di tornitura richiede uno studio piuttosto dettagliato del metallo in lavorazione e dell’utensile impiegato nel processo. Inoltre, richiede una buona capacità di calcolare i coefficienti per evitare di fare danni, sia al materiale che all’utensile stesso.
L’avanzamento è il basilare: la distanza dell’utensile in un giro di mandarino, rispetto il materiale. Ovvero, quanto può essere lavorato un pezzo con un singolo giro. Dopodichè, in relazione all’avanzamento, c’è la velocità di taglio, quanto velocemente dovrà essere lavorata la superficie del pezzo rispetto allo strumento in uso.
La velocità del mandarino stessa, inoltre, rappresenta una variabile indispensabile da calcolare e dev’essere misurata in relazione al diametro del taglio.
La velocità di avanzamento, ovvero quanto velocemente procederà l’utensile sul pezzo lavorato è fondamentale, infatti una lavorazione troppo veloce potrebbe portare sia a una prematura perdita di funzionalità dell’utensile, sia a una lavorazione grossolana o addirittura alla perdita del pezzo in lavorazione.
Abbiamo anche la profondità di taglio assiale, cioè quanta profondità di taglio si ottiene durante l’asse del pezzo nella lavorazione. È solitamente buona pratica procedere in più fasi, più è profonda la lavorazione. Simile discorso per la profondità di taglio radiale, in specifico la profondità del taglio lungo il raggio del pezzo. In entrambi i parametri va presa in considerazione la velocità di avanzamento, per non incorrere in danni.
Essenzialmente, essendo una tecnica così antica, la tornitura è sicuramente stata svolta in molti modi e probabilmente più o meno raffinata a seconda di chi la eseguisse, ma rimangono i parametri specificati a rendere il processo comunque dipendente a dei capisaldi fissi.
La tornitura, essendo inoltre adattabile a davvero tante lavorazioni, ha dalla sua la possibilità di permettere d’imparare a poco a poco come utilizzare lo strumento e talvolta essere persino automatizzata, proprio come nel caso dei torni CNC: grazie a delle lunette mobili, in grado di spostare il pezzo, il tornio procede in maniera autonoma tramite la programmazione, riducendo così eventuali errori e relegando il proprio compito al controllo del processo e la risoluzione di eventuali guasti.