Cos’è la fresatura e come si svolge

La fresatura è un processo di lavorazione che può essere usato per diversi scopi: smussare, rifinire o per ricavare superfici su molti tipi di materiali. Che siate appassionati artigiani, o professionisti in ambito industriale, sicuramente prima o poi siete venuti a contatto con uno strumento chiamato “fresatrice”.

La fresatrice altro non è che un sistema per montare delle teste a taglienti disposti a forma geometrica in grado di asportare materiale e ricavare una superficie.

Gli strumenti

Per poter eseguire correttamente una fresatura occorre, come già detto, la fresatrice, su cui andrà montata la fresa, l’effettivo utensile che andrà a tagliare i materiali. Composto da basamento, tavola e montante. Dopodiché, bisogna considerare il mandarino, ovvero quello che darà movimento alla fresa.

Si distingue solitamente in fresatrici verticali e orizzontali, proprio in funzione del mandarino, che sarà orientato in uno o nell’altro modo a seconda della destinazione d’uso.

Da notare che ci sono molti tipi di fresa e ognuno ha il suo preciso scopo e dunque una non vale assolutamente l’altra e probabilmente dovrete studiarvi bene la tipologia del lavoro che avete intenzione di svolgere prima di lanciarvi nell’acquisto.

Come si svolge

Ci sono molte variabili da considerare durante il processo di fresatura.

La prima è sicuramente la velocità di avanzamento: quanto velocemente va avanti la fresa a togliere materiale. Dopodiché, si deve considerare la velocità di taglio, ovvero quanto velocemente andrà ad essere tagliato il materiale. Questi due parametri sono intrecciati tra loro ed è comune sbagliare il processo proprio esagerando con la velocità (rovinando quindi utensile e materiale) o andando troppo lenti (quindi creando flessioni o altri problemi).

Altra variabile importante è la velocità del mandarino: se questo è troppo veloce, rischia di rovinare comunque il materiale in lavorazione e può addirittura essere un rischio per la sicurezza nel caso si stacchi dalla fresa.

Parametro importante lo rappresenta anche la profondità di taglio assiale: ovvero quanto profondamente il lavoro della fresa sarà sul materiale da lavorare. Logica vuole, che per andare più in profondità dovrete anche diminuire la velocità di avanzamento, onde evitare i problemi descritti poco sopra.

C’è anche da considerare la profondità di taglio radiale: ovvero la profondità effettiva dell’utensile, secondo il suo raggio. Anche qui, come per la profondità assiale, una profondità maggiore richiede di regolare la velocità più in basso, o settorializzare il lavoro in più fasi.

Ovviamente, come per tutte le cose che richiedono precisione, è possibile programmare una macchina in grado di gestire il processo di fresatura. In questo caso si parla di “macchina a controllo numerico” (CNC, Computer Numerical Control) e possono raggiungere, oltre la precisione di un micron, anche la comodità di dover solo seguire il processo e risolvere eventuali guasti.